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Il CEO di Huawei scettico sugli smartwatch: “Tutto ciò di cui abbiamo bisogno è nei nostri telefoni”

Huawei Watch 2 è stato di recente presentato al MWC 2017 di Barcellona e non sono state poche le critiche sull’orologio, ritenuto da alcuni un passo indietro rispetto al precedente modello. Proprio la versione 2016 per design e caratteristiche è stata una delle migliori proposte nel panorama degli smartwatch Android Wear.

Tuttavia, una delle ragioni dovute al minore interesse per il successore di Huawei Watch può anche essere legata alle parole del CEO di Huawei che non vede un vero futuro per gli indossabili. Alla Huawei Global Analyst Summit 2017, Eric Xu ha dichiarato:

“Io non sono un uomo che indossa orologi, e non sono mai stato ottimista su questo mercato. In realtà, non ho mai capito perché abbiamo bisogno di indossare smartwatch quando tutto ciò di cui abbiamo bisogno è nei nostri telefoni.”

Si tratta di una piccola ma interessante analisi su un mercato entrato di recente in declino. Altri produttori stanno provando a rilanciare con prodotti sempre più evoluti, dal GPS incorporato e dai sensori di ogni tipo.

Difficile intuire se in casa Huawei sia passata l’idea di uscire da un mercato come quello degli indossabili già dominato da produttori come Apple, Samsung e Fitbit. Ora come ora c’è Huawei Watch 2 e presto passerà per i nostri laboratori per una prova più accurata.

E voi, apprezzate ancora gli smartwatch o tornerete agli orologi tradizionali?

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Andrea Puchetti
Andrea Puchetti
Appassionato di tecnologia fin dalla nascita. Sempre in giro con mille gadget in tasca e pronto a non farsi sfuggire le novità del momento per poterle raccontare sui canali di Cellulare Magazine.
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1 COMMENT

  1. Uno smartwatch non è indispensabile, ma indossarlo diventa in poco tempo di una comodità non indifferente. È sbagliato quell’approccio che vede uno smartwatch come sostitutivo dello smartphone ed è qui, in effetti, che risiede l’origine dell’insuccesso, cominciando dalle effettive funzioni fino ad arrivare ai costi per giustificarne l’acquisto. Uno smartwatch è utile solo se lo si considera un componente del proprio ecosistema digitale personale che vede uno smartphone come punto focale. Inoltre spendere 300 euro per un dispositivo che trova la sua massima utilità soprattutto nelle notifiche, non ha senso: sono passati decenni da quella ingenuità tecnologica anni ’80, (quanti di noi volevano l’orologio con la calcolatrice) ed oggi si è molto più concreti.
    Per avere successo lo smartwatch deve essere soprattutto più economico, avere un bel design ed avere tanta, ma tanta batteria, il resto sono fronzoli.

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